Costruzione di un Violone Grosso

Costruzione di un Violone Grosso

La costruzione di un “ Violone Grosso” a cinque corde, ispirata ad un originale esistente

Premessa

Il musicista mi richiede, nel Luglio 2009, la costruzione di un “Violone Grosso”.
Lo strumento deve essere montato con cinque corde, accordato DD GG C E A , tastato, di lunghezza massima di corda vibrante 1020 millimetri.
Nello stesso periodo mi e’ stato affidato per il restauro un contrabbasso di stile bresciano, molto antico, recante un’etichetta del Maggini, non certificato ma plausibile se non altro come lavoro di quel periodo.
Le caratteristiche dello strumento antico sono compatibili con la richiesta per quello nuovo:
Il diapason di cassa e’ corto rispetto alle dimensioni dello strumento, il che permette di ottenere una misura piuttosto piccola di corda vibrante senza sacrificare i volumi della cassa armonica.
Il modello e’ quello tipico di Brescia, con lunghe punte, occhi superiori delle effe distanti, fasce di altezza notevole, fondo piatto e piegato. E’ possibile che questi strumenti, o almeno alcuni di essi, fossero in origine montati come bassi da gamba, con cinque o sei corde ed un manico tastato.

Lo strumento antico e’ stato molto modificato negli anni, le curve superiori tagliate, il manico sostituito, gran parte di bordi e filetti rifatti. Inoltre l’incatenatura del fondo, o almeno parte di essa, non e’ originale e la tavola e’ stata in gran parte doppiata.
Una copia fedele dell’originale e’ percio’ fuori questione.
D’altra parte non provo interesse per una ricostruzione di come lo strumento “potesse” essere in origine.
Decido di costruire lo strumento nuovo secondo il disegno di quello antico, modificandone pero’ le caratteristiche come preferisca riguardo a suonabilita’, solidita’, facilita’ di conservazione, gusto estetico.
Trarro’ cioe’ suggerimenti ed ispirazione dallo strumento esistente per costruirne uno nuovo e differente.

Disegno

Ho tracciato su uno stesso foglio i profili delle due tavole dello strumento originale, sovrapponendole.
Ho poi misurato le dimensioni dei profili ( larghezza superiore, larghezza inferiore, larghezza minima tra le C, larghezze delle punte, posizionamento longitudinale di queste misure, della piega del fondo, del diapason della tavola ), ed ho cercato le relazioni tra queste misure.
Lo strumento originale e’ del tutto asimmetrico e le tavole sono differenti tra loro, anche perche’ e’ stato probabilmente costruito senza forma.
Le relazioni che ho trovato non sono percio’ da considerarsi un tentativo di ricostruire una qualche logica seguita dall’Autore dell’originale.
Tuttavia mi sono state utili per disegnare lo strumento nuovo.

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